L’antefissa etrusca
Testo di Giuliana BorghesaniIllustrazione di Elia di Liso
Quella valle aprica, solo apparentemente campestre, posta subito a ridosso della città, era punteggiata da ville splendide appartenenti a secoli diversi. Questo era un segnale che denunciavano come quella zona, benedetta dalla Natura, secondo alcuni, o da Dio, a parere di altri, rallegrata da un clima favorevole per l’agricoltura e per il ben vivere, fosse stata scelta da chi non aveva nessun problema economico e che, anzi, poteva permettersi il lusso dello spazio, della comodità e, perché no, della bellezza. Giardini, fioriti di colori diversi e profumati, in primavera e parchi dai caldi colori dell’oro e del rame in autunno, erano la cornice gradevole di un luogo da cui pareva fossero lontani mille miglia i guai che affliggono la gente comune. L’unico vero problema: i ladri!
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